Cari adepti oggi racconterò una storia molto edificante che riprende la serie di articoli dedicati all’educazione finanziaria. Parleremo di Johnny, vecchio veterano dell’esercito degli Stati Uniti.
Tornato nella sua semi-sconosciuta cittadina del midwest dopo aver servito le armi del proprio Paese, Johnny viveva molto frugalmente, in un piccolo alloggio al pian terreno (qualcuno direbbe scantinato) messo a disposizione dalla comunità, di un anonimo condominio. Johnny si accontentava di poco, d’altronde la sua piccola pensione di congedo non permetteva grandi sfarzi: non aveva un’automobile, pochi vestiti usati per lo più donati dai suoi vicini. Johnny soleva mangiare alla mensa dei poveri dove aveva la tessera, e passeggiare lungamente, andandosene in giro, dove spesso riceveva un saluto militare da chi ne riconosceva un ex-commilitone. Aveva fama di essere una persona educata e gentile, e aveva il rispetto di tutta la cittadinanza grata per aver contribuito alla difesa della nazione a stelle e strisce in terre lontane e ostili.
Un giorno il nostro amato Johnny venne a mancare, e i vicini si diedero da fare per raccogliere i soldi per la sua cerimonia. Ecco però accadere un fatto inaspettato: nell’ordinare le poche cose ammucchiate nel suo alloggio, spuntano fuori delle vecchie carte, che vengono esaminate dall’amministratore di condominio. Sembrano degli strane scartoffie a suo nome. Di lì a poco il brav’uomo decide di convocare un’assemblea straordinaria. Iniziano a girare brutte dicerie che vorrebbero insozzare la reputazione dell’eroe di guerra, dopotutto era un tipo un po’ strambo.
La riunione ha inizio, l’amministratore ha il viso incredulo e tirato. Cosa mai avrà da dire? Ebbene il giudizioso contabile dice che nella cantina di J. sono stati trovati dei documenti. Sono titoli al portatore di azioni americane. L’insospettabile Johnny sembra avesse un vizietto: investire i suoi pochi risparmi in borsa. Il nonnetto risulta possedere, alla data della sua dipartita, ai prezzi correnti, la rispettabile cifra di 600.000 dollari!
Si scoprì così che Johnny nelle sue numerose passeggiate, a cadenza mensile, si recava in una piccola filiale fuori mano, dove con pazienza e meticolosità acquistava titoli, non mancando di reinvestire i succosi dividendi. Non sapremo mai se avesse approfittato di qualche crollo di borsa o si fosse limitato a comprare McDonalds e Coca Cola, aziende aristocratiche, macinatori di profitti record come Domino Pizza e Monster Beverage o fortunate growth stocks hi-tech, società di cui non si era mai servito come cliente ma di cui poteva scorgere le luccicanti vetrine giracchiando per la graziosa cittadina di provincia. Così non sapremo se magari nelle lunghe e fredde serate d’inverno di dedicasse alla lettura di Stay lazy and get rich o del piccolo libro dell’investimento di John Bogle.
Ad ogni modo, con il suo gesto di testimonianza, Johnny è un piccolo grande eroe. L’eroe dell’interesse composto. Mantenedo con costanza i suoi piccoli versamenti senza farsi impressionare dalla fasi economiche, Johnny incarna l’investitore autodidatta che usando la potenza dell’interesse composto raccoglie fortune ragguardevoli e insospettabili.
Abbiamo provato anche a fare una simulazione su portfolio visualizer: investendo 100 dollari, ogni mese, dal 1972 ad oggi (per un totale di 60.000$), sul mercato azionario americano, questi sono i risultati: rendimento del 23% annuo e patrimonio finale oltre i 4,5 milioni di dollari!!!
Se c’è riuscito lui anche il piccolo uomo della middle class, magari non facendo l’asceta ma semplicemente mettendo da parte piccole somme con determinazione, può riuscirci.
E pensare che in Italia ogni persona, mediamente e statisticamente1, possiede 100.000€ sul proprio conto, abbandonati in liquidità o investiti in polizze con rendimenti lillipuzziani o peggio affidati a gestori inetti ed avidi succhiasoldi. Quanto avreste oggi se aveste operato come John ? Ogni volta che vi dicono che investire non serve a niente, pensate al piccolo grande uomo del Midwest che ha dedicato in silenzio la propria vita a dimostrare il contrario.
God bless you Johnny!
1: Dati ISTAT, indagine sulla ricchezza delle famiglie italiane, 2020.
PS: la storia di Johnny è liberamente ispirata ad un fatto di cronaca realmente accaduto.
Una storia incredibile ma che mette in risalto la dote più importante per chi investe: seguire una pianificazione finanziaria senza accorgersi dei rumori di sottofondo. Avrà certamente avuto momenti finanziari al ribasso : ha frenato il suo ego/paura lasciando il posto alla ragione/piano. Altro aspetto è la sua mancanza di comunicazione dei suoi investimenti con le altre persone. E’ evidente che l’eccesso di informazioni e la loro pseudo qualità avrebbero infastidito la sua serenità di investitore. Non è mancanza di confronto( era in gain) ma amava la chiarezza/semplicità che è una dote non comune.