MMT: il nuovo paradigma ?

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Attenzione cari adepti qui siamo di fronte ad un nuovo fenomeno che potrebbe rivoluzionare il mondo di domani: la cosiddetta Modern Monetary Theory. Di cosa si tratta ? Di un draconiano quanto necessario (secondo i suoi sostenitori si badi bene) cambio di passo nella politica monetaria.

Semplificando al massimo, dai tempi dei tempi, ogni governo ha dovuto “estorcere” i suoi danari in tre modi: “fabbricando” denaro (nel mondo delle monete auree scoprendo miniere), tassando i cittadini o prendendo i soldi a prestito. La sete smodata di risorse finanziarie è una caratteristica costante di ogni (stato) sovrano che si rispetti.

Ora ci risiamo: la coperta è corta, le disuguaglianze crescono, le multinazionali si spostano nei paradisi fiscali etc. etc. E soprattutto nei paesi sviluppati si avvicina un invecchiamento della popolazione con enormi difficoltà di farvi fronte tra pensioni e sanità.

Ecco quindi l’uovo di Colombo: stampare denaro a volontà, tanto tutti sono tenuti ad accettarlo per pagare poi le tasse. Freghiamocene in soldoni di deficit e debito (che non aumenterebbe stampando direttamente moneta).

C’è da dire che questo approccio è stato più volte tentato in paesi sudamericani e nei secoli passati: sempre con esiti disastrosi (inflazione altissima e nascita di un mercato nero dei beni). Ma questa volta è diverso sostengono i Neo-Modernisti: l’inflazione è bassa e l’invecchiamento impedisce di avere un livello di investimento in grado di mantenere l’economia al suo livello strutturale di crescita. Insomma invece di una stagnazione secolare alla giapponese meglio portare il cuore oltre l’ostacolo.

Che dire ? Chi vivrà vedrà. Il fatto che negli USA si parli apertamente di programmi di questo tipo fa certamente riflettere su delle modalità di investimento in grado di avvantaggiarsi di un eventuale cambio di politica economica.

Ebbene i nostri cari fondi e azioni sono abbastanza al sicuro, investendo sui beni reali si rimane ancorati alla realtà.

Mentre di certo il reddito fisso e obbligazionario potrebbe rischiare molto di più. Ancora è presto per capire quale piega prenderanno le politiche economiche future ma a noi sembra che potrebbero segnare il definitivo declino del mondo occidentale dove i meccanismi democratici sono ormai ostaggio di orde di vecchi non disposti a rinunciare a nulla nonostante i rapporti numerici siano impietosi…

La storia ha insegnato che anche fabbricare oro a più non posso (vedi miniere del 500) non porta granché ricchezza… certo ci vorremmo tanto sbagliare…

 

 

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