Eccoci cari adepti: la legge di bilancio entra nel vivo delle discussioni. Rimane però l’assoluta e ormai non condivisibile distorsione nei rendimenti dei bond italici, soprattutto nella parte corta della curva, il cui livello è assolutamente ingiustificato dai fondamentali dell’economia. BUoni i bond subordinati bancari e i corporate di livello, che sono arrivati a rendere il 3% e anche oltre. I BTP e BOT sono invece meno succosi.
Gli emittenti da adocchiare rimangono sempre quelli: Generali, Mittel, Uncredit, Intesa, Mediobanca e UBI. Non ci sentiamo invece di consigliare altri claudicanti enti già di per se malandati.
Per le scadenze oltre i tre anni ci sentiamo molto meno tranquilli, stante le numerose nuvole all’orizzonte che potrebbero variare le condizioni attuali in peggio.