Attenzione cari adepti sicuramente non vi saranno sfuggite le vicissitudini di ATLANTIA, società controllante autostrade per l’Italia, fino all’altro ieri vera e propria gallina dalle uova d’oro nonché unica “aristocratica” rimasta nel mercatino delle pulci milanese.
Purtroppo la tragedia di Genova ha scosso le quotazioni del gigante, che fino a quel momento aveva brillato solitaria nel firmamento delle azioni italiche ormai abbastanza neglette dal mercato stante le grame prospettive dello Stivale.
Ecco populisti vari che si sono affaccendati a invocare una revoca della concessione e il conseguente massacro nei listini con una perdita cumulata superiore al 25%.
Iniziamo col dire che la quotazione pre-disastro era un po’ tiratina anche se la prospettiva di fusione con Albertis per creare un colosso delle utility allettavano parecchio gli investitori. Rimane il rischio (abbastanza remoto) di revoca della concessione, brandita in maniera strumentale da quanto trapela tra le righe per aumentare il prezzo. IL prezzo ovviamente di risarcimenti e soldi da mettere per ricostruire il ponte e indennizzare i coinvolti, oltre a una probabile stretta sulle condizioni regolamentate dalla concessione (altra incognita sugli utili).
Consideriamo che in questo momento abbiamo un P/E (prezzo pagato per euro di utile annuo) vicino a 13, valore giudicato dall’oracolo un po’ alto considerate tutte le diatribe ma soprattutto il risarcimento che dovrebbe in ogni caso impattare pesantemente sull’utile e sui dividendi dei prossimi anni. Insomma considerato che le prospettive dell’Italia non sono granché ci aspetteremmo delle quotazioni più ghiotte per entrare in gioco, diciamo intorno ad area 15 con conseguente P/E di 10-11, di modo che avremmo un bel dividendo del 6% netto. Sopra questa quotazione da “Buy” preferiamo una bella obbligazioncina turca o un REIT da ospizio.
Wait & See !