Carissimi adepti, eccoci al tradizionale appuntamento di fine anno dove tracciare la linea a chiudere un altro giro attorno all’astro che ci illumina. Ebbene a dispetto di tutti i catastrofisti, orsetti permabear e detrattori delle istituzioni, pessimisti cosmici e cantori di sventure, quest’anno si configura essere come il migliore degli ultimi 12 ossia da quando le statistiche oracoliane allietano queste pagine, arrivando per un soffio a superare il 2019.
L’indice MSCI World chiude infatti con uno scoppiettante +32,09% !
Una performance che farà gridare allo scandalo e alla bolla ma non i sagaci investitori che hanno raccolto l’annata impressionante peggio di un bambù super trofico a crescita esplosiva.
Ovviamente i portafogli pigri beneficiano largamente di queste performance strabilianti con risultati che sono tutti a doppia cifra, con un po’ più di mosceria su quelli tendenzialmente legati alle dinamiche del metallo prezioso per eccellenza. Ecco svettare il Crypto sloth con il pepe del Bitcoin ad ergersi a campione di quest’annata straordinaria (almeno per i mercati).
Ma ora la domanda delle domande: questi risultati così scoppiettanti andranno ad inficiare i risultati futuri ? E se sì, in che modo ?
Da questo punto di vista potremmo iniziare frasi ipotetiche e di falsi oracoli che dicono tutto e il contrario di tutto, Diciamo che il consesus (mai parola fu più accostata a movimenti di greggi pecorecce prive di un reale e genuino intuito per gli affari) vede una riduzione degli stimoli immani vissuti in questi anni con conseguente diluizione della crescita borsistica, specialmente sui merkati ammerikeni.
Ecco dunque la ricerca affannosa di “asset alternativi”. Ma di cosa stiamo realmente parlando ? Di oro, commodities, REIT e titoli azionari value che dimostrino rispetto al mercato ipergonfiato dei multipli leggermente meno spropositati. Roba di cui si discute su queste pagine da secoli. Per chi sgranocchia amabilmente la lingua della perfida Albione suggerisco l’interessante articolo sull’argomento presente su uno dei siti che maggiormente si occupa di portafogli pigri d’oltreoceano… https://portfoliocharts.com/2021/12/16/three-secret-ingredients-of-the-most-efficient-portfolios/
E non ci scordiamo i bond “uva sultanina” turchi spesso menzionati in questi meandri, che rimangono forse tra i pochi prodotti da inserire con giudizio nei nostri portafogli come occasione tattica, visto il rapporto rischio rendimento tra i migliori della piazza…
Happy new year’s eve !!!