Non fate i PIR(la)

Carissimi adepti, questo è il primo articolo pubblicato direttamente sul web dell’oracolo, a segnare un’evoluzione vista la crescente popolarità dei consigli Oracolari nel modo del Web e non solo.

Ma bando alle ciance, il tempo è denaro !

Oggi si parlerà della truffa del secolo: i cosiddetti PIR (Piani Individuali di Risparmio), strumento fiscale (più che finanziario) ideato dalle belle menti o analfabeti economici che dir si voglia, dei nostri governanti.

Ecco l’oracolo si dice preoccupato, visto che la legge unita alla voglia delle banche e altri intermediari di raccogliere laute commissioni ha evidentemente colto nel segno data la dabbenaggine e l’incultura finanziaria dei nostri compaesani. I PIR hanno infatti frantumato ogni previsione di raccolta, arrivando in un SOLO anno a ben 10 miliardi di euro.

Ora questo afflusso enorme di danari sta gonfiando una bolla che probabilmente vedrà una esplosione tra non molto tempo!

Ma andiamo a spiegare l’artificio che evidentemente gli ignari sottoscrittori non hanno ben capito: a fronte di un taglio drastico dell’imposizione (pari a zero sui capital gain eventualmente generati, ma dopo un impegno minimo di 5 anni), la sottoscrizione di un “conto PIR” impone dei ben precisi vincoli ESTREMAMENTE pericolosi. Infatti il legislatore impone di investire ben il 70% in strumenti finanziari ITALIANI, e un 21% almeno in Small Cap (sempre italiane). Oltretutto non è ben chiaro cosa accada se la variazione dei valori nel corso dei titoli faccia scendere le percentuali di cui sopra sotto la soglia limite anche per pochi giorni. Senza saper nè leggere nè scrivere questo significa semplicemente utilizzare fondi attivi (risparmio gestito) con commissioni superiori alla media di mercato, in quanto in grado di rispettare le pressanti condizioni. L’alternativa ancora peggiore è di allocare il 100% del PIR in small cap italiane (sono già usciti degli ETF così costruiti). Ora queste allocazioni sono enormemente rischiose, in quanto si sta mettendo tutto su un mercato azionario che a mala pena arriva all’1% del totale mondiale. I mercati delle small cap sono poi quasi dei mercatini delle pulci, inadeguati a “reggere” tutto questo flusso di denaro, che potrebbe attrarre veri e propri “predoni” che si quotano per scaricare sugli investitori perdite quasi certe… insomma un vero papocchio. L’unica cosa certa finora è il gonfiarsi oltremisura delle azioni oggetto dei PIR con conseguente richiamo di altri investitori attratti da poco durevoli rendimenti nel classico meccanismo della bolla speculativa.

State molto attenti cari adepti!! Ricordate il vecchio film di Pozzetto “mia moglie è una strega” in cui per un errore il buon Renato si trovava a comprare tonnellate di inutili azioni Canistracci e Oli… ebbene non siamo molto lontani da quel provincialismo ingenuo anni ’80… BEWARE !!

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