La verità sulla “tassa piatta”

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Cari adepti oggi torneremo sulla tassazione e inizieremo una interessante trattazione, per quanto superficiale. Iniziamo col dire che prima di leggere questo articolo è bene SVUOTARSI di false ideologie e battibecchi provinciali/politici italiani che poco hanno a che fare con la realtà.

Andiamo invece ad analizzare la dura verità dei fatti: la realtà è che a dispetto dei principi costituzionali o di quello che volete, oggi la tassazione reale sui redditi è REGRESSIVA. Insomma sembra di essere tornati ai tempi dell’ancient regime, ma moltissimi sembrano non accorgersene.

Possiamo fare moltissimi esempi ma il concetto base è questo: dai tempi dei tempi le disuguaglianze sui redditi sono molto meno ampie di quelle sui patrimoni. Ad esempio quando diciamo che Bill Gates è l’uomo più ricco del mondo con fantastiliardi di dollari, stiamo parlando del suo PATRIMONIO (composto da azioni, case, assett vari etc.) e non del suo reddito. Inoltre il patrimonio si eredita, quindi si può accumulare nel tempo in maniera esponenziale grazie agli interessi composti (come cerchiamo di fare su questo sito). Così di Paperon de Paperoni ricordiamo tutti la piscina piena d’oro e monete e non quanti soldi guadagna ogni mese.

Ma non finisce qui: chi è veramente ricco ha tutti i mezzi per pagare avvocati e fiscalisti e spostare soldi in paradisi fiscali (vedi calciatori con residenza a Montecarlo).

La ciliegina sulla torta è che i veri milionari non pagano tasse ordinarie, ma su profitti finanziari (stock-options, possesso di azioni) che hanno tutti tasse piatte e relativamente basse (15% in USA e 26% in Italia). Tasse che colpiscono i piccoli risparmiatori, mentre i grandi arrivano anche a pagare l’1% o meno grazie a buchi, sotterfugi e agevolazioni !!!

Insomma nel mondo di oggi (e l’Italia non fa eccezione), una persona “normale” che ricava il suo reddito dal lavoro, paga molte più tasse in percentuale di chi guadagna (in maniera figurativa o reale) i suoi redditi da patrimoni, alla faccia dell’equità e della progressività.

La situazione è destinata a cambiare con i nuovi populisti/sovranisti ? Mica tanto. I soldi si spostano alla velocità della luce, il lavoro molto meno e quindi i “cari” governi trovano molto più facile tassare gli income che i profitti, nascosti in scatole cinesi in giro per il mondo. Ironia della sorte, solo un governo “mondiale” (se mai esisterà) potrebbe impedire il generarsi di giganteschi “fiscal loopholes” (buchi fiscali).

Molto mondanamente, “lavoriamo” con le regole che abbiamo.

Work doesn’t pay !

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