Eccoci oggi ad analizzare un singolare fenomeno: l’indice S&P 500 sta testando sempre nuovi massimi ed è in continua salita da più di 18 mesi… insomma quasi una bolla. Certo parte del rialzo è spiegabile con la discesa del dollaro da 1,03 a 1,16 contro €, ma guardando nel dettaglio le cose stanno un poco differentemente.
Infatti l’indice sarebbe in leggera contrazione da ben due anni, se non fosse per 5 BIG Cap Hi-Tech, le cosiddette FAANGs (Ossia Facebook-Amazon-Apple-Netflix e Google).
Queste 5 società hanno contribuito ad oltre il 100% del rialzo globale dell’intero indice americano (che rappresenta all’incirca il 50% dell’intera capitalizzazione mondiale).
Ora entrare nel dettaglio richiederebbe parecchio tempo e l’analisi di ogni singola società, caratterizzata ad ogni modo da una condizione di quasi monopolio nei singoli settori in cui opera o comunque di vantaggio competitivo giudicato incolmabile…
Eppure c’è qualcosa che non quadra… con questi multipli (Facebook quasi 100 P/E, Amazon ancora di più, Netflix nono ha ancora un utile), i prezzi sono decisamente esosi e questi “campioni” non possono continuare a far crescere i ricavi del 20% a trimestre come se niente fosse… ritmi da start-up più che da colossi del web.
Insomma le stime di crescita e l’entusiasmo sono decisamente irrealistiche. E questo vale anche per le appena meno note ma ugualmente gonfiate Priceline (booking.com), Alibaba, Tencent, Weiboo…. anche se le controparti cinesi hanno dalla loro una maggiore possibilità di crescita stante l’enorme mercato in cui operano.
Quindi il giudizio oracolare è abbastanza scontato: le società rimangono in watch-list ma comprare ora non se ne parla, al massimo un hold se si punta al lungo periodo.
Lo scrollone arriverà abbastanza presto.