Cari adepti oggi analizzeremo un interessantissimo grafico che permette di spiegare innumerevoli trend (dal populismo alla crescita del turismo) che stanno caratterizzando gli ultimi 30 anni e che visti superficialmente sono poco spiegabili (o spiegabili in modo errato). Ovviamente questi fenomeni così “storici” permettono un investimento consapevole che sfrutta la miopia dei mercati per inserirsi nella ben più succosa scia dei “macro-trend” irreversibili e di lungo periodo che non possono essere fermati se non temporaneamente e in modo limitato.
Eccoci dunque ad analizzare l’aumento dei redditi della popolazione mondiale: negli ultimi 30 anni, grazie alla fine dei blocchi contrapposti e alla globabilizzazione, si è avuto un aumento di ricchezza mai visto prima nella storia: un gigantesco numero di persone ha sollevato il suo reddito sopra la soglia di povertà e centinaia di milioni di individui sono entrati nella catena del valore globale: parliamo di Sud Est asiatico, Sud America, Cina , India, parzialmente Africa etc. Le tecnologie più recenti si fanno strada anche nei remoti villaggi e rendono possibile incredibili progressi (pensiamo a medici On-Line in Africa o alla possibilità del micro credito in India).
Insomma, sembra tutto rose e fiori. Ma analizzando bene il grafico vedrete un “buco” (la fase iniziale della proboscide) gigante di persone che non hanno beneficiato affatto di questo ben di Dio, anzi sembrano addirittura aver perso (magari dopo la crisi del 2009 con il taglio dei servizi etc.). Parliamo di circa 5-700 milioni di individui.
Le loro vite si sono fatte grame, precarizzate e prive di certezze. Non solo: per la prima volta le prospettive sembrano inferiori a quelle dei propri padri. Si tratta di buona parte della classe media occidentale, spinta tra l’incudine dei giovani sgobboni e rampanti dei paesi emergenti e le cosiddette “elite” con mezzi culturali ed economici tali che hanno saputo sfruttare al meglio l’evoluzione tecnologica e la rivoluzione economica delle catene globali del valore (oltre ad infinocchiare il fisco ancora ancorato ad una imposizione nazionale come vedremo nelle prossime puntate).
Questi fenomeni sono ancora più evidenti in USA e UK (vedi Trump & Brexit ?).
Si nota inoltre una fortissima segmentazione spaziale: a piccoli centri di eccellenza super-ricchi di competenze, servizi evoluti, soft skills e dottorati di ricerca, cuore pulsante di finanza e Hi-tech (Silicon Valley, Inner West London) si contrappongono vaste aree degradate, dormitori per morti di fame al servizio dei ricchi o regioni deindustrializzate dalla delocalizzazione, a forte emigrazione specializzata e ormai senza speranze (vedi cartina dei redditi UK di sotto – blu superiore media europea, viola inferiore). Vincitori e vinti si fronteggiano magari nello spazio di un isolato…
Queste dinamiche difficilmente si invertiranno e devono dirigere le nostre attenzioni: si a lusso (ricchi sempre più ricchi) e ai paesi emergenti (ancora trottano) e a multinazionali del valore. Per le aree immobiliari solo grandi città innovative avranno un trend crescita costante e certa.
Ma questo è solo lo spuntino dell’analisi che faremo per macro-settori….nelle prossime puntate !!!