Eccoci cari adepti quasi arrivati alla fine dell’anno 2018. anno come al solito ricco di sorprese, sia nazionali che internazionali. Ebbene oltre al tonfo ormai noto a tutti dei titoli di stato italici, in realtà il 2018 si chiude con un record negativo di ben altra portata, foriero di disastri futuri: l’anno peggiore sotto il profilo della cross-asset performance da oltre un secolo .
Cosa significa esattamente ? Che tutti gli asset erano (e ancora fondamentalmente sono) in bolla o comunque molto sovraprezzati, e ora iniziano a flettere. La cosa pericolosa che l’asset rifugio stavolta non c’è, l’unica cosa a buon mercato rimane il puro e semplice cash. Bond a corta scadenza USA infatti si possono comprare con tranquillità ma non proteggeranno da rovesci pesanti sull’azionario. I bund tedeschi sono anzi ancora abbondantemente in territorio di rendimento negativo.
Insomma quest’anno anche fondi molto prudenti stanno perdendo di brutto, perché la tradizionale differenziazione degli asset è sembrata non funzionare.
Non parliamo poi di bitcoin e FAANG in queste pagine ampiamente esaminati.
Il tempo dei bilanci numerici non è ancora arrivato, ma possiamo anticipare:
- Le performance oracolari comunque positive grazie alle intuizioni tattiche di tutto rispetto
- Le prospettive per un 2019 ancora peggiore.
Ride the storm !!!
PS: in tutto questo il vaso di coccio sembra essere proprio il Bel Paese…