Cari adepti già l’oracolo vi aveva messo in guardia sul deterioramento dei conti pubblici italiani, sconsigliando qualunque titolo italico che raggiungesse o superasse i 2 anni di scadenza. Ma la situazione grazie anche alle sparate sempre più evanescenti dei nostri aspiranti premier si va drammatizzando. Colpisce l’assoluta serietà con cui il provinciale paese disquisisce in talk show e giornali di presunte misure economiche del tutto campate in aria, indirettamente avvalorandone la possibile realizzazione, senza alcuna connessione con la realtà.
Certo ancora nulla di serio, ma i dati di inizio anno segnano una certa inquietudine: segnali di rallentamento economico si colgono un po’ ovunque, dalla Germania al Giappone. Eccezione gli USA dove la vampata di stimolo fiscale sta ancora bruciando, ma senza futuro.
Quindi tutti i segnali sono abbastanza negativi, ma i mercati sembrano appena accorgersene, inondati dalla ancora abbondante liquidità che tutto copre con il suo manto assolutorio.
La conclusione è semplice quanto perentoria: sell totale su titoli di debito italioti, che con il loro gramo rendimento intorno al 2% (lordo) non riflettono affatto i gravi rischi evidenziati. Interessanti invece Gazprom, la Turchia, Russia, il Messico e Pemex oltre alla evergreen Petrobras tornata interessante. L’oracolo mantiene una view decisamente positiva sui colossi petroliferi emergenti, grazie alle tensioni in Iran e Venezuela il prezzo del petrolio decolla, i pochi investimenti effettuati negli ultimi anni rafforzano la durabilità della fase rialzista dell’oro nero. Certo il mercato in dollari rimane l’incognita cambio che ha assunto un andamento erratico, ma qualche cosa si può mettere se i rendimenti si avvicinano al 5% netto.
Sul fronte azionario manteniamo la nostra watch list, notiamo il balzo ininterrotto delle borsette LVMH, di L’Oreal, di Abbott e Booking.com, mentre altri titoli hanno mantenuto i livelli di qualche mese fa.
Stay tuned!