
Carissimi adepti eccoci a dare la quadra al momento storico che stiamo vivendo mentre i cul-sulenti brancolano nel buio e pensano di cavarsela con espressioni marpionesche come “momento complesso” e “incertezza diffusa” per intortare il nuovo fondo “dinamico” o “flessibile” sicuramente zeppo di commissioni scandalose per andare a replicare se va bene un msci world plain vanilla.
Ebbene l’anno che sta per chiudersi non fa che confermare le tendenze che più volte su queste pagine sono state evidenziate: valorizzazione di asset protettivi dall’inflazione come oro e azioni e invece morta gora per bond e altri asset a valore nominale minacciati da stati assetati di contanti per finanziare spese sempre più lascive a cui ora si aggiunge il carico da 11 di armi ed eserciti guerreggianti.
Anno comunque positivo (ma di questo parleremo in un successivo articolo più a ridosso del cotechino con lenticchie con dati ormai definitivi) per gli attenti pigri che magari si erano ben posizionati con lepidotteri dorati e cotton club o altri portafogli resilienti a periodi di stagflazione.
Non possiamo che evidenziare le ultime tendenze che si stanno delineando all’orizzonte: deflazione cinese da super produzione che si avvia a diffondersi nel resto del mondo che ancora non ama prendere contromisure contro il dragone, bolla AI con massicci investimenti che già ora lasciano presagire un eccesso di entusiasmo e bomba delle bombe, una politica monetaria USA (cui seguiranno inevitabilmente altre BC) che si avvia a lasciare anche formalmente ortodossia ormai stantia e inadatta ai tempi. Il nuovo governatore in pectore si dimostrerà meno propenso ad attendere per tagliare il costo del denaro e rendere meno pesante un debito pubblico al limite della sostenibilità (per usare un eufemismo) che necessita di oneri alleggeriti per poter proseguire sulla strada della lotta geopolitica per la leadership mondiale messa in discussione oltreoceano (pacifico).
In tutto questo non ci fidiamo molto di Europa che dopo un anno comunque brillante vede comunque una situazione quantomeno fosca dalla fine della guerra ucraina ormai abbastanza probabile, la qual cosa non promette comunque di porre fine facilmente alle tensioni sul confine orientale che rischiano anzi di diventare permanenti e rappresentare una spina nel fianco per molti anni a venire.

Bene quindi proseguire con portafogli oro-dotati e aggiungere spruzzatina di small cap value all’occorrenza, mentre sul lato bond interessanti occasioni vengono da UK, Francia scadenze lunghe e le nuovissime Borgosesia 2030 con succosa cedola del 6.3% anche se queste ultime sottoscrivibili esclusivamente a investitori con qualifica professionale.
Merry Christmas !