Portogallo – storia di un miracolo

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Cari seguaci, mentre ci gustiamo i frenetici quanto compulsivi sussulti dei listini isterici, andiamo ad esaminare brevemente l’evoluzione del piccolo paese lusitano, per capire meglio le dinamiche economiche che governano (o dovrebbero governare) i nostri investimenti di lungo periodo. Mentre l’italietta perde tempo in triti teatrini politici che discutono surrealmente di feste della cuccagna, i paesi iberici ripartono alla grande, grazie a riforme incisive e strategie economiche vincenti.

Ma andiamo ad analizzare innanzitutto l’andamento dei bond portoghesi su cui l’oracolo aveva già fatto qualche apprezzamento in passato. Ebbene questi titoli che erano arrivati a rendere la bellezza del 10% e oltre, a fronte di un’economia in profonda recessione e a una batosta da shock esterno (in pratica il ritiro di copiosi investimenti esteri), ora assomigliano più a un bund che a un BTP. Il sorpasso si è consolidato in questi mesi  e ora è ormai dato per assodato, visto che l’ex maialino dell’Atlantico ha praticamente raggiunto il pareggio di bilancio, dando agli investitori ben altri messaggi del traballante conto economico nostrano.

La performance così bene impostata si deve a vari fattori ma soprattutto alla capacità di cogliere il momento propizio sospinto dal QE per fare riforme incisive, abbassare il costo del lavoro, spingere l’export (principalmente attraverso l’arrivo di turisti attratti da spiagge e servizi di prim’ordine come alberghi e infrastrutture non decadenti come in Italia). Buona anche la prestazione dell’industria che ha fatto scopa con la vicina Spagna.

Dopo molti anni anche consumi interni e investimenti stanno dando segnali di netta ripresa.

Insomma pur con mille difficoltà tutti stanno risalendo.. tranne lo stivale che se la vedrà molto molto brutta vista il sostanziale isolamento economico  e politico che la caratterizza.

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